martedì 29 maggio 2007

Il tiro della fune


La notizia piú interessante della giornata arriva direttamente dal paese del Sol Levante. Ieri, il ministro giapponese dell'Agricoltura, Toshikatsu Matsuoka, coinvolto in diversi scandali finanziari, si è IMPICCATO!

Certo, se gli sniffatori che ci rappresentano e che ci hanno rappresentato, almeno quelli condannati in via definitiva perdio..., avessero lo stesso buon gusto e decenza del signor Matsuoka, si creerebbe una crisi. Ma non di governo. Si tratterebbe di una crisi del mercato mondiale delle corde e delle funi.... insomma non ce ne sarebbero abbastanza.

domenica 27 maggio 2007

Terremoto a Rimini (subito!)


Come promesso ricevo e MOLTO volentieri pubblico un intervento di Jules sulla necessità di un terremoto a Rimini.


Rimini era, prima della Seconda Guerra Mondiale, una delle città più belle d’Italia. Ai monumenti romani, miracolosamente ancora in piedi, si affiancavano infatti altre evidenze straordinarie, a partire dal tempio malatestiano. Tutti questi monumenti ci sono ancora, mi si potrà obiettare. E’ vero. Ma questi monumenti sono ormai del tutto fuori contesto. Il danno più grave della guerra a Rimini è stata la perdita del tessuto, cioè di tutta quella rete di vie, di palazzi antichi o anche solo dell’Ottocento che caratterizzavano la nostra forma urbis. E’ universalmente noto che Rimini è stata la città con l’indice di distruzione più alto: l’82% degli edifici dopo i bombardamenti risultava irrimediabilmente compromesso. Tuttavia, molto restava. Palazzo Lettimi, la più bella dimora cinquecentesca, ancora oggi un rudere, era in piedi per il 70%. Sono seguite due demolizioni successive dovute al fatto che non si riuscì a metterlo in sicurezza per anni (un po’ come accade per tutte le cose a Rimini dal dopoguerra: non si fa nulla finchè non decadono). Di fianco all’attuale Museo della Città, un tempo ospedale, c’era uno splendido scalone settecentesco, del quale era crollata solo la copertura. Fu distrutto. Forse non tutti sanno che dove oggi sorge la COIN , in pieno Corso d’Augusto, si era salvato un palazzo del Seicento, distrutto dal piccone della “ricostruzione”. Lo stesso discorso vale per il Kursaal, vero e proprio tempio del turismo belle epoque. Fu distrutto anche per motivi ideologici, poichè si riteneva simbolo del turismo elitario, borghese, magari legati al Fascismo (facendo finta di ignorare che il Kursaal era stato costruito ben prima del Ventennio...).

Ma i disastri sono poi continuati, queste storie sopra elencate sono solo esemplari. Nessuno in questa città orba ha mai notato che un muro del Castello malatestiano è stato abbattuto, negli anni 80, dotato di un “congruo” scivolo di cemento, per fare un ingresso a un cortile nel quale è stato realizzato (per un anno o due, prima di fallire) un cinema estivo. Difficile spiegarsi perchè non sia in galera chi ha concepito questo progetto, e soprattutto chi in Soprintendenza l’ha consentito. La lista, ahimè, potrebbe proseguire a lungo, tanto che sui dizionari di architettura è stato creato il termine “Riminizzazione”, ad indicare una crescita becera e selvaggia di una città.

Ma facciamo un passo indietro, e immaginiamo come doveva essere la nostra città. Un tessuto coerente di case basse, appena due piani, ancora visibili in alcune vie, come nei pressi di Santa Chiara. Numerosi palazzi antichi, alcuni di grande pregio. Il tutto racchiuso dalle mura, parte malatestiane, parte cinquecentesche (in larga parte ancora visibili, come accenno, con addossate case degli anni 70...). Soprattutto, Rimini aveva la sua forma che l’ha sempre caratterizzata nella storia: era una città di confine, la città che dalla Via Flaminia, superati gli ultimi valichi, era frontiera sul mare adriatico e sulla grande pianura, testa di ponte e punto d’origine a sua volta della via Emilia. Città di passaggio, città ponte, città strategica, come evidenziano ancora i suoi monumenti romani, o come testimonia il fatto che non a caso qui nacque una delle signorie più significative del Rinascimento italiano. Da Rimini città di confine si poteva entrare solo da due vie: dalla Flaminia e da Ancona, cioè passando sotto l’arco d’Augusto (un tempo circondato di case, e preceduto da un ponte), o da Bologna, attraversando il Ponte di Tiberio (con una torre di guardia al margine interno, verso la città). Vi erano poi altri piccoli varchi, a mare e a monte, esistevano alcune altre porte, ma non sottolineate da ingressi monumentali come le vie principali fin qui raccontate. Oggi Rimini è una città che ha perso la sua identità di duemila anni. A Rimini si accede per ogni dove, ogni via è buona. Si entra nel centro storico “accompagnati” da condomini maltenuti, e tra un palazzone e un altro, di tanto in tanto, spunta... che so? il tempio malatestiano. Sotto al ponte di Tiberio, un tempo confine, non passa neppure più un rigagnolo, e l’insigne monumento fa da guardia e da passaggio su uno stagno pieno di alghe.

Un vero disastro, per di più irrecuperabile, e aggravato dall’essere immerso in una serie di edifici “vintage” anni 70, 80 uno più brutto dell’altro. A questo, si può porre rimedio. Si potrebbero fare leggi che impongono in certe zone di costruire secondo un certo decoro, con certe altezze di pochi piani, con alcuni accorgimenti relativi alla decenza. Ma in questa città chi ha ricostruito, chi fa il “palazzinaro” è forse più ricco e potente a livello locale di quanto lo siano alcuni nomi molto noti alla cronaca recente a livello nazionale. Ebbene, che fare?

La natura, forse, potrebbe soccorrerci. Storicamente, a Rimini, ogni circa cento anni c’è un terremoto fatto bene. Basta leggere le cronache, e lo si trova con cadenze quasi precise: un po’ meno di cento anni in verità. L’ultimo fu nel 1917 (e tra l’altro riscoprì gli affreschi del Trecento Riminese in Sant’Agostino...).

Ormai ci siamo. E’ facile confidare che tutte le case costruite nel dopoguerra (più sabbia che cemento) vengano inesorabilmente giù. Spiace, forse ci saranno dei morti.

Speriamo che la città si prepari. Ci fosse un’altra ricostruzione, auspicabile, si faccia meglio!

Ah, dimenticavo. Non temiamo. I monumenti, quelli buoni, quelli su da duemila anni, o da qualche secolo, insomma quei pochi che ci sono rimasti... Di terremoti, loro, se ne sono già fatti una mezza dozzina. Non sono mica le case del dopoguerra! Quelli li ritroveremo.

Beh, che dire infine? Avete una casa degli anni 60 o 70? Fate l’assicurazione. Tic tac tic tac il tempo passa. Il prossimo terremoto si avvicina. Sola igiene di Rimini.

giovedì 24 maggio 2007

Anche i tossici vanno in pensione...


In genere non faccio riferimento a blog "alla moda"... ma uno degli ultimi post di Beppe Grillo riguarda i nostri sniffatori preferiti e non mi posso esimere...al punto che inserisco sul blog, in bella vista, pure il conto alla rovescia proposto da Grillo.....eh si, perchè loro, tra una legge anti-Ultras e una sniffata, si preoccupano del loro futuro...loro...

lunedì 21 maggio 2007

Hodie mihi, cras tibi


Dal sito della Gazzetta dello Sport:

Calcio: Rimini, morto il presidente Vincenzo Bellavista

RIMINI - Vincenzo Bellavista, presidente del Rimini Calcio, e' morto questa mattina per cause naturali. Il patron biancorosso aveva 63 anni; aveva acquistato il Rimini nel 1994 in seguito all'asta fallimentare indetta dal tribunale. La squadra romagnola e' attualmente in lotta per conquistare un posto nei playoff. (Agr)

Quando qualcuno passa a miglior vita, specialmente se questo qualcuno è un personaggio molto amato, tutti si sprecano in elogi e lacrime di circostanza. Io non ci riesco e soprattutto non voglio. Io non posso negare che non mi sei mai stato particolarmente simpatico, TUTTALTRO, e non cambio certo idea adesso. Ma non posso dimenticare che credevi in quello che facevi e che ci hai messo PASSIONE vera.

Per questo, tanto di cappello!


martedì 15 maggio 2007

Eppur si muove.....

Qualcosa si muove.... qualcuno, finalmente, comincia a protestare pubblicamente e, ancora piú strano, i mezzi di informazione cominciano a dare spazio alle proteste....allora forse esiste ancora una società civile che non chiude tutti e due gli occhi di fronte ai soprusi. Allora forse qualcuno che si scandalizza c'è ancora.


Se TUTTI cominciamo a mandare lettere come queste in tutte le città, allora qualcosa nell'opinione pubblica forse si muoverà. Ancora una volta rinnovo l'invito ad inviarmi gli indirizzi delle vostre testate locali a malatestiano@hotmail.com

Non facciamo languire ulteriormente l'iniziativa per coinvolgere i media locali. L'estate è dietro l'angolo e non possiamo permetterci di fare passare altri 3 mesi di silenzio mediatico.

SE STIAMO ZITTI CI INCULANO!

Internet e i blog non bastano. Le testate locali creano opinione nelle nostre città! LA GENTE in piazza e nei bar discute di queste cose.

lunedì 14 maggio 2007

Un Raggio di Sole


Anche in giorni tristi come questi ogni tanto, spulciando le notizie, spunta un RAGGIO DI SOLE.... e allora ci si alza in piedi e si continua a sperare nel futuro... che volete, la ruota gira per tutti e prima poi...

Per quanto mi riguarda auguro a questi signori buon divertimento. Sono certo che i loro compagni di cella saranno felici di giocare ad incularella con loro.....

sabato 12 maggio 2007

Ecco i facinorosi.....


Come potete notare dalla foto (grazie ESSEQUAMVIDERI....) il questore di Rimini aveva le sue buone ragioni per diffidare decine di CITTADINI RIMINESI. L'immagine, come dicevo, mostra chiaramente un gruppo di belve in atteggiamento indubbiamente violento. Per non parlare del contenuto provocatorio dello striscione....

BRAVO! COMPLIMENTI!

venerdì 11 maggio 2007

Letterine....

In questi giorni, molti Cittadini Riminesi hanno ricevuto due letterine.

La prima la hanno ricevuta decine di CITTADINI RIMINESI la cui unica colpa è stata di avere partecipato ad una marcia PACIFICA per onorare la memoria di un RAGAZZO, di un ULTRAS, che dieci anni fa ci ha lasciato. Il suo nome, MARCO CARUSO, lo conoscono in tanti in Italia. In primo luogo perchè quando ancora era con noi è stato un amico leale ed un Ultras coraggioso. In secondo luogo, perchè da dieci anni a questa parte i suoi amici ne hanno onorato il NOME e la MEMORIA con uno striscione che è stato esposto in centinaia di stadi in tutta Italia. Questo accadeva fino a qualche settimana fa, quando il questore di Rimini, prendendo a pretesto la recente legge anti Ultras, ha deciso che tale striscione nella Curva di MARCO non ci entra piú....e da questa settimana neanche i suoi amici che, a decine, hanno appena ricevuto lettere di DIFFIDA che non pubblico per decenza e per non VOMITARE.

La seconda lettera la Mamma di Marco, che non è stata diffidata seppure si fosse autodenunciata per avere partecipato alla manifestazione pacifica, la ha distribuita alla messa che si è tenuta per ricordare il suo figliolo, il nostro AMICO, il nostro CAPO.

La pubblico qua sotto e non credo ci sia bisogno di commenti. Parole bellissime, COMMOVENTI, di una MADRE agli amici di suo FIGLIO.

Io, se fossi il questore mi vergognerei!

sabato 5 maggio 2007

IMPORTANTE La Fase 4 continua...



Nota di servizio:

grazie al webmaster del sito Padova siamo noi ieri ho scoperto che alcuni di voi mi hanno in effetti inviato le mail con gli indirizzi delle loro testate locali ma per qualche motivo a me sconosciuto (penso problemi con la mia casella di posta elettronica malatestiano@hotmail...) non mi sono mai arrivate.

A scanso di equivoci, a meno che non abbiate ricevuto una risposta da parte mia via email (e vi assicuro ho risposto a tutti coloro dai quali ho EFFETTIVAMENTE ricevuto il tutto...), vi prego di provarci ancora. Se ci sono dei problemi tra il vostro provider e il mio indirizzo hotmail, vi prego di incollarli come commento di questo post. Se volete lo potete fare anche in maniera anonima.

Forza ragazzi non molliamo proprio adesso! La fase 4 della nostra iniziativa continua.

Senza parole.....


Certe immagini dicono piú di un libro o di qualsiasi discorso....non credo servano commenti. A me viene da vomitare, non so se per lo scatolone o per i loschi figuri attorno allo stesso.... si comincia con gli striscioni, si passa alle sciarpe e ai capi di abbigliamento...e poi? Lorsignori decideranno come ci si veste e come ci si taglia i capelli? Domani ci diranno in cosa credere? E per chi dobbiamo votare?

Alla faccia della dittatura.....