giovedì 26 marzo 2009

Terremoto a Rimini - 2 il "PIANO CASA"

In anteprima mondiale sul Blog Malatestiano sono lieto di offrirvi un'altra chicca di JULES. Eccovi il seguito del bellissimo intervento in cui JULES auspicava il terremoto a Rimini...

Allora proprio non ci siamo. Solo qualche mese fa auspicavo un bel terremoto a Rimini, per “ripulire” un po’ di edilizia anni ’60 (peraltro, Manlio Masini nell’introduzione dell’ultima rivista Ariminum ha auspicato invece un maremoto, per la sola zona mare, intervento parziale ma condivisibile, fa piacere qualche proselito). Nonostante questa mia sensata proposta, che sta raccogliendo (inconsapevoli) seguaci, il governo che fa? Lancia il “piano casa”. Ognuno (anche se pare che la cosa vada ridimensionandosi) può aumentare la propria abitazione del 20%. Ora, Rimini è una città in cui i palazzi sono già sovradimensionati del 50%. Fare un altro 20% vorrebbe dire aggiungere scempio allo scempio. E poi a Rimini, conoscendo i Riminesi, che già hanno compiuto una cementificazione da manuale (triste primato!), che succederà? Succederà come allo stadio (nei distinti). Se tu sei seduto, e quello davanti a te si alza per vedere un’azione, tu che fai? Ti devi alzare anche te. E quello dietro di te? Pure lui, è costretto. E quindi: se uno si alza di un piano davanti al tuo condominio, il tuo condominio che fa? Io tralascio le implicazioni politico/sociali/classiste, che peraltro sono giuste (è stato chiamato anche il piano “villetta”, del resto in un condominio dove aumenti del 20%??). Ma le implicazioni estetiche di questo delirio di proposta, quelle sono indecenti. Una volta tanto che i costruttori, i veri padroni di Rimini, quelli che hanno reso la città brutta, che hanno succhiato soldi e dato in cambio niente... una volta tanto che sono in ginocchio! Lasciamoli in ginocchio! Ed ecco il vero piano casa per Rimini. Incentivo a chi abbatte. Quando si ricostruisce per legge un 30% in meno della cubatura (altro che 20% in più). E inoltre alcune demolizioni selettive. Passo io con un secchio di vernice e segno le palazzine da abbattere, come un moderno untore. E così giù il condominio di 5 piani nel borgo san Giovanni davanti alla chiesa! Ma l’avete visto? Un borgo di case basse riminesi, massimo due piani. Nell’intero borgo svetta solo la chiesa di San Giovanni, dalla facciata altissima. E un deficiente degli anni ’60 con la complicità dell’amministrazione comunale che fa? Proprio in fronte alla chiesa progetta un palazzo stretto e alto di 5 piani, alto come la facciata. Un solo palazzo devasta un intera zona della città, peraltro delle più conservate dopo la seconda guerra mondiale, come si sa distruttiva per Rimini. Un’altra bella pennellata alla Villa Maria (si chiama così) nel Borgo San Giuliano. Occorre abbattere un ospedale, avete capito bene. Un ospedale gigantesco costruito dove? In mezzo alle casette dei pescatori di un piano. E poi ancora il ristorante che invade il cortile dei ruderi di Palazzo Lettimi in centro, con delle vetrine posticce. Ma scherziamo? Via!. Con una ruspa e senza chiedere permesso. E numerosi condomini (con balcone, terribile) in pieno centro storico. Raus! E già anche il palazzo enorme su Piazza Ferrari dove c’è la gelateria Romana. Via l’intero isolato. Case basse, di un piano, con portico magari, e la possibilità di vedere dalla piazza la facciata della Gambalunga. Gli sfratti? La gente che poi non ha dove andare ad abitare? Pazienza. Vi sembrerà un sogno da Nerone redivivo... A parte che Nerone mi stava simpatico, ma questo che pare un delirio... occorrerà ripensarlo quando ci sarà stato il terremoto a fare quello che vorrei fare io. Che nella furia, non si ricostruisca con un 20% in più. Ma con un sovrappiù di testa e di gusto e amore per la propria città.
Del resto l’ultimo terremoto, quello del 1916, ha portato bene a Rimini. Crollati i soffitti settecenteschi di Sant’Agostino, sono apparsi gli affreschi del Trecento, la più importante scoperta artistica dell’intero Novecento, l’anello di congiunzione tra il Giotto di Assisi e quello di Padova.
E allora via con questo terremoto!

Ho anche lo slogan... CHISSA’ COSA C’E’ SOTTO!