domenica 8 luglio 2007

Un novello Henry John Woodcock (in salsa riminese). Ovvero di quanto sia meglio cominciare ad abbronzarsi molto quest'estate


Ho appena ricevuto questo ottimo intervento da Jules che come al solito, MOLTO VOLENTIERI , pubblico. Il mio unico commento: di una bellezza e di una attualità inquietante. Sottoscrivo ogni parola!

Allora: succede questo a Rimini e in Italia. Sulla spiaggia un esercito, con altro nome non può essere chiamato, di extracomunitari occupa centinaia di metri di battigia, mettendo in vendita di tutto. Ovviamente, non rilascia scontrino fiscale, e quando va bene, forse ha il permesso di soggiorno. Questa gente vive nell'illegalità continua. E' successo che il giorno venerdì 6 luglio 2007 alcuni pattuglioni di polizia municipale si siano mossi per ripristinare la legalità. Cosa è successo allora? Ai bagni 126 e 127 di Miramare di Rimini circa 150 "vu' cumprà" hanno fatto gruppo, diciamo, e questa è la cronaca: (dalla Voce) "Lo scenario che si presentava ad un certo punto era quasi da film: i tutori dell'ordine in fila all'ingresso degli stabilimenti, e la "squadra" degli extracomunitari (oltre il doppio dei tutori dell'ordine) a non cedere neppure un centimetro di territorio". Ovviamente, il pomeriggio stesso, i "vu' cumprà" erano al loro posto... intonsi e impuniti. Ora, facciamo una specie di parallelo. 150 riminesi che pagano le tasse, che lavorano, o studiano decidono un sabato in cui c'è una partita ad alto rischio di starsene buoni, e di commemorare pacificamente per un amico scomparso. Sono, all'incirca, 150 o 200. Ebbene, su trenta di essi, piovono tre o quattro capi di imputazione, "manifestazione non autorizzata", "istigazione a disubbidire" e quant'altro. Superfluo dire che non ci fu nessun danno, nessun ferito ovviamente, oltretutto la "manifestazione" è durata 15 minuti, e ha percorso forse 200 metri di strada (chiusa al traffico per disposizione della Questura, quindi senza arrecare nessun disagio). Due mesi dopo, 150 altre persone, che invece contravvengono quotidianamente alla legge per abusivismo commerciale fanno blocco di fronte alle forze dell'ordine. Ma non c'è in questo caso nessuna "resistenza", o "istigazione a disobbedire" (anche se il pomeriggio stesso erano tornati ad occupare abusivamente spazi pubblici per vendere abusivamente merce contraffatta...). Mi si obietterà: discorso razzista. E' perfettamente vero. Gli italiani, e le questure italiane, sono razziste. Con gli Italiani. La prossima volta che commemoreremo un morto, sarà forse utile darsi del lucido da scarpe sulla faccia, e fare finta di essere extracomunitari. Se si è Italiani, si prendono delle denunce al limite dell'inventato, e delle diffide che limitano la libertà personale. Mentre alcuni cittadini riminesi andranno a firmare in questura per aver commemorato un amico morto, qualche centinaio di vu' cumprà andrà impunemente a fare il venditore abusivo, libero di circolare per le vie del mondo al contrario di quei sentimentaloni che hanno "disobbedito" per ricordare un amico scomparso. Le istituzioni riminesi, allora, tacquero (ci fu in realtà, qualche tempo dopo, una doppia interrogazione in consiglio comunale, ma evanescente). Quale risposta invece all'invito a disobbedire degli extracomunitari? L'assessore Boldrini propone: "assumiamoli tutti!". Ma bene! Quando non avrò lavoro, andrò a fare resistenza alla polizia, così, ne sono certo, assumeranno anche me, mica mi daranno 3 o 4 capi di imputazione!
Veniamo al nostro Henry John Woodcock in salsa riminese. Dopo il caso Raciti (peraltro, non risolto) tutta l'opinione pubblica guardava agli "ultras". E il nostro Henry John Woodcock in salsa riminese ha deciso che per tre mesi la sua unica preoccupazione erano quelli. Non si era mai visto uno che dai vertici della questura parlasse sui giornali sovradimensionando il problema stadio, quasi fosse una criticità per Rimini (stranamente, non lo era mai stata, prima che la cosa facesse notizia in campo nazionale). Insomma tutta la sequela di provvedimenti faceva audience. Ed Henry John Woodcock in salsa riminese non poteva resistere. Poi è venuta l'estate. Gli ultras, d'estate, per un po' vanno in vacanza. Che fare allora? Beh, il più grosso problema della riviera... è... il Marano, no? Henry John Woodcock in salsa riminese ha cominciato la guerra della notte al Marano. Certo, problemi là ce ne sono. Ma molto minori rispetto ad altri. Però, andare a toccare il mondo della notte in riviera! Sai che audience! L'illegalità dei vu' cumprà è cosa vecchia, e poi si rischia di essere tacciati di razzismo. Non fa audience. Queste cose a Henry John Woodcock in salsa riminese non interessano. Ma interesserà ai Riminesi, prima o poi, constatare come vengono gestite le priorità dell'ordine pubblico? O vorremo leggere di una pseudo giustizia da solo da titolo sul giornale? Per l'audience ultras di qualche mese fa ci han rimesso 20 incensurati riminesi. Incensurati. Incensurati che non hanno prodotto danni a cose o persone. Pensiamoci. Gente forse meno irreprensibile oggi, negli stessi numeri, e con modi anche più aggressivi, si oppone (veramente) alle forze dell'ordine. E tutto tace. C'è da mettere a posto il Marano. E poi... sai come è meglio andare a lavorare tra le fighe, che sporcarsi le mani con i "vu' cumprà"? Come dice il nostro buon Malatestiano: deboli coi forti, e forti coi deboli.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Situazione reale. Ne parlavo con un ultras oggi al lavoro in spiaggia. Che fine ha fatto il questore che aveva fatto dell'ordine pubblico il suo cavallo di battaglia? come mai non adotta anche il pugno duro anche con questi personaggi che ci invadono le spiaggie e sfidano quotidianamente la polizia? Io posso parlare in prima persona perchè sono a stretto contatto con la situazione.

P.S. Jules indovina chi è stato il salvataggio che è andato a lamentarsi alla voce...

Luchino