sabato 24 febbraio 2007

Infinito Ultras


Ricevo e, molto volentieri, pubblico una missiva del sempre poetico JLS sul Calcio e gli Ultras. Leggete ed arrichite lo spirito....


Caro Carlo,

ormai da tempo, benchè senza prendere mai la parola, seguo internet quasi solo per leggere il tuo blog.
E' una boccata di aria fresca tra le parole che si stanno succedendo nel tentare di descrivere il "fenomeno ultras".
Pensando a te che sei in America, mi viene da pensare che i nostri politici capiscono del mondo ultras tanto quanto gli americani capiscono di calcio (significativamente il soccer è lo sport più praticato in USA dalle donne, che con il calcio non c'entrano proprio nulla).
Ebbene, gli americani non capiscono il calcio semplicemente perchè la palla è tonda. Il pallone rotola, non è un prisma esagonale, e non ammette vere e proprie previsioni. Naturalmente nel calcio ci sono cose che si capiscono, ma non riguardano la filosofia ultima del gioco. Neppure i calciatori capiscono il calcio, anzi loro, ignoranti patentati, non capiscono proprio nulla, figuriamoci il calcio!
Il calcio è imprevedibile, e nel calcio non sempre vince il migliore. Proprio come nel mondo ultras. Tutto è sempre in discussione.
Figurati gli americani! Come? Non vince il migliore come nel football americano, nel baseball, nel basket?? Pazzesco! Non potranno mai capire.
Il paese che domina il mondo ignora lo sport che governa il mondo. Incredibile. Un giornalista, qualche mese fa, scriveva che se Ronaldinho fosse abbandonato in mezzo al deserto dei Gobi in meno di cinque minuti si troverebbe attorniato da uno sciame di tifosi. Lo stesso Ronaldinho potrebbe invece passeggiare per la quinta strada di NY senza essere degnato neppure di uno sguardo...
Paul Auster ha provato a spiegare agli americani cosa è il calcio per gli europei e specie per gli Italiani: "se fossero sommati l'interesse per il football, per il basket e per il baseball e quindi fosse moltiplicato per venti forse ci si riuscirebbe a fare un'idea della dimensione inaudita della passione degli europei per il calcio". Ma non capiranno mai, così come i politici italiani non capiranno mai cosa sono gli ultras. E' fisiologicamente lontano da loro.
La mentalità nordamericana meritocratica, da sogno americano, non può ammettere che vinca il più debole se ha fortuna o se è più furbo. Il calcio, come la vita, è imprevedibile.
La mentalità del politico italiano non può capire nulla del mondo ultras nella stessa misura. Non possono pensare che ci sia gente che scelga una via che non persegua la convenienza. Non può ammettere che si possa fare una scelta che non ha in conto il denaro (o meglio, non dovrebbe avere). Non può ammettere che esistano zone (le curve) dove le gerarchie sociali possono ribaltarsi, e l'ingegnere o il laureato sono "merde" e chi sia considerato socialmente inferiore possa assurgere a leader, o capo, o eroe, anche solo per dieci minuti prima o dopo una partita. La forma mentis del rispetto non esiste nel politico italiano, e a ben guardare non esiste nei politici in genere.
Una leggenda racconta che i britannici festeggiarono nell'XI secolo la loro vittoria sui danesi tagliando la testa del loro comandante giocandoci a calcio usandola come palla. Pare che Edoardo II, Edoardo III, Riccardo II ed Enrico IV avessero proibito pratiche simili al calcio. Si direbbe una repressione ante litteram.
Quel che non puoi capire, che non puoi spiegare, che non puoi controllare, lo reprimi, come scrivi tu, la risposta dei deboli rispetto ai problemi.
E allora come definire questo "calcio prima del calcio" e come definire gli ultras, in epoca più vicina a noi?
Cruyff ha forse dato l'unica descrizione plausibile del calcio. "Il calcio è il calcio". Quasi come Dio che disse a Mosè: "io sono colui che sono". E' una sorta di divinità inenarrabile.
E gli ultras, come definirli se non "gli ultras sono gli ultras".
Chi lo è lo sa.

Chi non lo è non lo capirà mai. Come gli americani non capiranno mai il calcio, i politici e la gente della strada non capirà mai gli ultras.
Quindi gli ultras, percarittaddiddio, smettano di raccontarsi a chi non capirà mai.
Questo il mio umile pensiero, o delirio, se vuoi.

Ciao Carissimo,
tempi duri.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Riflessione davvero attuale e pressoché perfetta.
Mi permetterei di postarla sul mio blog...ma se credi che non sia il caso dimmelo che desisto.
Saluti.
EQV

Malatestiano ha detto...

Non c'è problema.

Ti sarei grato se linkassi l'iniziativa di Salvaguardia Ultras sul tuo sito.

Anonimo ha detto...

Ho linkato e provveduto a mandare le varie mail.
Spero che lo facciano in tanti. Come dicevo già di la, almeno resterà la soddisfazione di aver rotto le palle a qualcuno.
Saluti.