lunedì 12 febbraio 2007

Sul ponte sventola bandiera bianca...



Io credo che uno stato che, per arginare il fenomeno Ultras, deve ricorrere a provvedimenti come quelli varati la scorsa settimana sia uno stato che ha firmato la propria dichiarazione di resa, e che, in pratica, ammette che le normali leggi e garanzie di un qualunque regime democratico non gli bastano per garantire l’ordine pubblico. Mentre nei paesi a democrazia avanzata si ricorre alla capacità investigativa delle forze di polizia per determinare le precise responsabilità di chi commette un reato per poi assicurarlo alla giustizia. Da noi invece vige il modello terzomondiale, alla Pinochet. La capacità investigativa è alquanto carente - la stragrande maggioranza dei delitti vanno impuniti stile terzo mondo appunto...- e allora? E allora lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, cariche “di alleggerimento” che investono tutto e tutti, abusi e prevaricazioni (fisici e verbali) commessi con una divisa addosso. Queste sono cose che chi va allo stadio le vede e le subisce tutte le domeniche (o sabati...) da anni e ovviamente NON SERVONO A NIENTE, se non a creare ulteriore ostilità. In un paese normale, qualcuno ne prenderebbe atto e proporrebbe un cambio di direzione. Da noi no. Da noi si persevera, si decide di colpire tutti, nel mucchio, con provvedimenti da dittatura latino-americana. Aberrazioni giuridiche come la flagranza differita, la diffida preventiva, la punizione delle intenzioni...-non dico il processo alle intenzioni perchè in questo caso la pena la si sconta senza potersi difendere in tribunale,- se applicate a qualsiasi altro segmento della popolazione susciterebbero scandalo e proteste. Qua invece? Silenzio, o, peggio, approvazione ed entusiasmo da parte dei pennivendoli. Andiamo pure avanti cosí...

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