Un paio di domande le devo assolutamente porre:
- Ma chi lo ha finanziato questo studio? E perchè?
- Ma le misurazioni chi le ha eseguite? E come?
- Ma chi ha accettato di farsi misurare il pisello? E, soprattutto in quanti? In fondo, in un paese di un miliardo di abitanti suppongo che gli uomini siano, uno piú uno meno, circa 500 milioni. Qua si parla di un bel po' di cazzi da misurare.
- Ma Harper's, rivista rispettatissima e che adoro (sono abbonato sia alla versione cartacea che a quella online da anni...), perchè ha deciso che i risultati di questo studio sono meritevoli di pubblicazione?
3 commenti:
lo stesso articolo è stato pubblicato su panorama di settimana scorsa.
Verranno fatti preservativi più small adatti ai maschietti indiani. Non saranno in vendita in farmacia ma solo nei distributori automatici...
nooooo davvero? ahahahahah ma allora lo sanno tutti. Poveri indiani.....
scherzi a parte, la mia domanda rimane: ma chi ha avuto l'idea di condurre questo studio? Ma soprattutto: chi l'ha condotto sul campo?
Ti copio l'articolo, che in parte risponde ad alcune tue domande.
"Secondo un accurato studio condotto dal Consiglio della ricerca medica indiana, basato su MILLIMETRICHE misurazioni effettuate su un campione di 1.200 volontari, il 60% degli uomini indiani ha un pene più piccolo rispetto alla media internazionale. La differenza è di circa 3-5 centimetri.
Nonostante le dichiarazioni di uomini dello spettacolo indiani, puntuali nel ricordare che "non è la grandezza che conta ma quel che ci fai", le case produttrici di preservativi hanno fatto sapere che ridurranno la produzione di condom di misura maggionre e aumentarenno, invece, quelli più piccoli. Ma per evitare uno psicodramma sulla viritlià indiana, la maggior pare dei condom "small" verrà venduta attraverso distributori automatici e non nei negozi.
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